Miei cari lettori, esco fuori dalla programmazione di queste settimane per parlarvi di un manga che aspettavo fin dall’annuncio della pubblicazione italiana da parte di Planet Manga/Panini Comics.
Realizzato da Tite Kubo, autore di Bleach, serie shonen famosa in tutto il mondo che ho amato tantissimo, Burn the Witch è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump, rivista contenitore di manga, prima nel 2018 come one-shot poi nel 2020 con quattro capitoli che compongono la prima stagione della serie.
Alla fine di questo volume, che contiene sia lo one-shot sia la prima stagione della serie, c’è un bel “cooming soon” ma l’autore ha rivelato in un’intervista che è stato l’editore a volerla inserire pur sapendo che la seconda stagione non arriverà a breve. Peccato perché le premesse per una buona serie ci sono tutte ma, dopo essere stato male durante la serializzazione di Bleach per via del troppo lavoro, Tite Kubo ha deciso di riprendere a disegnare con le proprie tempistiche, senza dover sottostare alle scadenze.
Kubo dimostra comunque ancora una volta di essere molto bravo nel world building e nella creazione dei personaggi, gli echi di Bleach si fanno sentire ma solo perché questa serie è ambientata nello stesso universo narrativo. Il luogo in cui si svolgono le vicende doveva inizialmente essere presentato in Bleach ma l’autore aveva già molto materiale su cui lavorare per cui, quando gli è stato chiesto di scrivere qualcosa di nuovo, ha tirato fuori quella idea e quei personaggi.
La storia è ambientata a Reverse London, lato nascosto della città di Londra (chiamata invece Front London) che si trova nella sezione ovest della Soul Society in cui vivono persone capaci di vedere i draghi.
I draghi di questo mondo sono però diversi da quelli che conosciamo, non sono creature leggendarie ma aberrazioni che, se non tenute sotto controllo, posso nuocere agli esseri umani. I draghi sono di tanti tipi diversi e gli abitanti di Reverse London li allevano per poterli utilizzare per la produzione di risorse naturali, come mezzi di trasporto, come “elettrodomestici” e alcuni, ovviamente, anche per uso alimentare.
I draghi però con il tempo assorbono le emozioni negative degli esseri umani trasformandosi in pericolosi dark dragon.
È per questo che gli unici autorizzati a toccare i draghi sono le streghe, witch, e gli stregoni, wizard, che hanno passato il test per entrare a far parte di Wing Bind, l’agenzia per la tutela dei draghi naturali.
Protagoniste della storia sono due witch, la studentessa Noel Niihashi e la idol Ninny Spangcole, la prima interessata soprattutto alle ricompense ricevute dalle missioni, la seconda a guadagnare punti per fare carriera.
Noel è perseguitata da un compagno di scuola innamorato di lei, Balgo Parks. È proprio lui ha innescare una serie di eventi che porta le due protagoniste ad affrontare situazioni pericolose e a farsi notare dalle alte sfere di Wing Bind.
Tutto ciò che avete appena letto viene raccontato nello one-shot (da cui provengono tutte le mie foto) ma il mondo di Burn the Witch si espande nei quattro capitoli della prima stagione in cui vengono approfondite le regole di Reverse London, mostrati meglio i poteri delle witch e dei wizard, introdotti numerosi personaggi appartenenti a Wing Bind e si comincia a farsi le prime domande. Insomma, viene messa tanta carne al fuoco, ma da Tite Kubo non ci si poteva aspettare altrimenti!
Chi conosce l’autore sa bene che a rendere tutto ancora più interessante sono i disegni stupendi, puliti, pieni di particolari e mai confusionari, anche nelle scene d’azione. Il design di personaggi e creature poi è veramente pazzesco, Kubo da questo punto di vista è fenomenale!
Devo ammettere che ho adorato questo manga, se siete amanti dello stile di Tite Kubo, delle storie ben scritte e ben disegnate e dello shonen in generale, sono certo che lo farete anche voi, consapevoli che, dopo aver speso 4,90 euro per queste 264 pagine (un bel volumone!), dovrete aspettare un bel po’ prima di leggerne il seguito! Argh!
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