Torna la rubrica I love Yuko Osada con la quale, di volta in volta, vi presento tutti i manga di questo autore in mio possesso, in ordine cronologico di pubblicazione italiana.
Il titolo della rubrica è nato unendo la frase I love you e il nome dell’autore e, vista l’assonanza con il titolo della canzone I love Lady Gaga dei 77 Bombay Street, ho deciso di creare anche una sigla!
Solita premessa per chi si fosse perso gli altri post di questa rubrica (trovate i link a fine post): dopo aver letto la prima opera arrivata in Italia del mangaka Yuko Osada, sono rimasto talmente folgorato dal suo stile di disegno e dal suo modo di raccontare che ho deciso di prendere tutte le sue opere successive.
Nel 2013 Panini Comics nella collana Planet Manga iniziò la pubblicazione italiana di una serie di spin-off del manga Ken il guerriero, il primo dei quali scritto e disegnato nel 2006 da Yuko Osada che, curiosamente, venne chiamato per la prima e unica volta in Italia Youkow… boh.
Credo che quasi tutti, anche solo per sentito dire, conosciate quantomeno l’incipit della storia di Ken il guerriero, scritta da Buronson e disegnata da Tetsuo Hara: a seguito di un conflitto atomico il mondo è stato devastato ed è diventato un enorme deserto. La civiltà è ormai collassata e i pochi sopravvissuti vivono in villaggi assediati continuamente da bande di razziatori. Ken, successore della scuola dell’antica arte marziale di Hokuto, vuole vivere pacificamente ma decide, dopo una serie di vicissitudini, di riportare la giustizia nel suo mondo.
Nei cinque volumi di Raoh – il conquistatore del cielo, pubblicati da giugno a ottobre del 2013, viene raccontata l’ascesa al potere di un giovane Raoh, da noi meglio conosciuto come Raoul, fratellastro di Ken ma anche suo più grande nemico.
Ad aiutare Raoh nel suo progetto ci sono il suo amico d’infanzia Souga e sua sorella Reina, che diventano successivamente comandanti delle truppe del suo esercito.
Nei cinque volumi che compongono la serie scopriamo come Raoh sia diventato il Re di Hokuto, come sia nato e cresciuto il suo esercito, assistiamo agli incontri avuti con personaggi già visti nella serie principale come, per esempio, la nascita del legame tra Raoh e il suo cavallo, Re Nero.
Detto questo, devo farvi una confessione… non ho mai letto il manga Ken il guerriero e non ho mai visto per intero l’anime! Come già detto, io acquisto tutte le opere di Yuko Osada a prescindere, quindi già sapevo che probabilmente, non conoscendo quasi per niente l’opera originale, non mi sarei gustato appieno questa serie.
Ovviamente per questo motivo non posso nemmeno fare paragoni né tantomeno sapere se l’atmosfera e lo stile siano stati rispettati ma, nel complesso, a me questa serie è piaciuta, benché sia lontana anni luce dalle precedenti piene di ironia e follia. Osada non ha mai esagerato con la violenza mentre in questa opera il sangue e i morti abbondano… come nella serie originale in fondo, questo lo so!
Pur mantenendo i propri tratti distintivi, ho trovato lo stile di disegno di Osada leggermente diverso, più maturo, anche nelle scene d’azione e combattimento che sono come sempre fantastiche e piene di “movimento” ma mi rendo conto che, per gli amanti dell’opera originale, è uno stile troppo lontano da quello di Tetsuo Hara.
Da fan di Yuko Osada ho trovato questa serie molto diversa da ciò a cui ero abituato ma comunque interessante e ben realizzata. Ora, con questa rubrica io voglio più che altro farvi conoscere le opere dell’autore ma, per chi fosse capitato qui con l’intenzione di avere un’opinione più argomentata, vi rimando al post Raoh, il conquistatore del cielo – Recensione scritto da Alberto nel 2013 sul suo blog Omniverso.
Dopo la rilettura fatta per scrivere questo post devo ammettere che mi è venuta la voglia di recuperare anche l’opera originale, che sia manga o anime… voi che lo conoscete meglio di me, cosa mi consigliate?
Nel prossimo appuntamento con la rubrica I love Yuko Osada, che per ora sarà anche l’ultimo, vi parlerò della serie più lunga arrivata in Italia!
Ecco gli altri post di questa rubrica:
Grazie per il link 😄 pezzo scritto circa 8 anni fa, quasi un decennio. Non so se oggi sarei d’accordo con me stesso ma ti dirò, ad oggi forse lo stile artistico non mi disturberebbe come all’epoca, oggi mi farebbe piacere vedere altri manga spin off realizzati con uno stile diverso da quello dell’autore originale, parlo in generale eh, è segno di personalità, ma in questo specifico caso ritengo sempre sia un po’ troppo lontano dai canoni di Ken, infatti all’epoca gli ho preferito praticamente tutti gli altri.
Se ti può interessare esiste anche l’anime ma non ti so dire quanto segua del manga. Su Ken il guerriero personalmente ti consiglierei il manga, l’anime ha alcuni filler e si conclude prima.
Grazie per le dritte, sapevo dell’anime ma preferisco saltarlo.
Mentre mi informavo ho visto anche gli altri spin-off e in effetti questo è quello che, almeno nel disegno, si allontana di più, però devo ammettere che l’operazione nel complesso è stata interessante!
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