Dopo la scorpacciata fatta durante le feste, le Strisce dell’Orso saltano una settimana e tornano sabato prossimo. Ma non temete, anche se in ritardo, ho comunque qualcosa per voi!
Torna la rubrica I love Yuko Osada con la quale, di volta in volta, vi presento tutti i manga di questo autore in mio possesso.
Il titolo della rubrica è nato unendo la frase I love you e il nome dell’autore e, vista l’assonanza con il titolo della canzone I love Lady Gaga dei 77 Bombay Street, ho deciso di creare anche una sigla!
Dopo essermi innamorato di Yuko Osada con The wonderful legend of Toto, nell’agosto del 2004 acquistai a occhi chiusi questo volume unico, pubblicato sempre da Star Comics, che raccoglie due brevi storie autoconclusive. Il volume prende il titolo dalla storia principale, Eastern Eastern.
Nel prologo della storia, vediamo una vecchia signora e il suo nipotino, attaccati da alcuni membri della Yakuza, venire salvati dallo Shinsengumi, un corpo di polizia speciale realmente esistito per contrastare i sostenitori dell’Imperatore nella metà nel 1800 e che in questo caso vengono dipinti semplicemente come uomini che combattevano il male per difendere i cittadini di Kyoto.
Quindici anni dopo il ragazzino, segnato da quell’evento, diventa un poliziotto per poter portare la giustizia nel proprio paese.
Gasatissimo, Kazuhei Taira, indossa la divisa il giorno prima dell’inizio del suo servizio ed entra in un locale per mangiare. Assiste però in quel momento alle scorribande di alcuni delinquenti appartenenti al clan Hibiki.
Prima ancora che possa fare qualcosa, interviene uno strano tizio, fortissimo ma un po’ scemo, a risolvere la situazione.
Interviene anche la polizia e il Caposquadra se la prende con Kazuhei e con il tizio chiamato Azuma che si scopre essere anch’egli un poliziotto, addirittura un superiore, ma che viene considerato un agente di serie Z. La mattina successiva, dopo una nottata di baldoria, i due si trovano a passare davanti al locale del giorno prima che improvvisamente esplode.
L’esplosione è opera dei delinquenti capitanati da Hibiki, uno yakuza in combutta con il Signor Kurogane, un alto funzionario del governo che vuole distruggere la vecchia città per farla rinascere come moderna metropoli.
Proprio perché ci sono di mezzo quelli del clan Hibiki, il Caposquadra ordina a Kazuhei di non intervenire e di cambiare percorso di pattuglia perché è in corso una festa del clan. Kazuhei, spinto dal suo senso di giustizia, si presenta alla festa intenzionato ad arrestare tutti, anche il Signor Kurogane. Sopraffatto da Hibiki e dai suoi scagnozzi, si salva solo grazie all’arrivo di Azuma…
… che sconvolge Kazuhei rivelandogli la sua vera identità, ossia… non ve lo dico, ma potreste arrivarci!
Osada dimostra anche in questo volume la sua capacità di creare storie appassionanti e divertenti, purtroppo troppo brevi, così che alla fine resti deluso perché ne vorresti ancora di più. I suoi personaggi, seppur non originalissimi nella caratterizzazione, si fanno amare ed è facilissimo affezionarcisi. Avrei voluto tanto leggere altre avventure di Kazuhei e Azuma, soprattutto dopo alcune rivelazioni del finale. Credo ne sarebbe uscito fuori uno shonen fantastico.
Sul lato disegno valgono le stesse considerazioni già fatte nel post precedente, le vignette sembrano in movimento, anche quando le linee cinetiche sono quasi impercettibili. Lo stile risulta migliorato, più pulito, ma conserva le sue caratteristiche.
La seconda storia del volume è intitolata UMA – Unbelievable Mountain Angel (ma anche Unidentified Mysterious Animal)…
… e racconta in sole sedici pagine la divertentissima e frenetica corsa di Yuma e del suo amico Noboru per catturare il leggendario Tsuchinoko, una sorta di piccolo serpente, e ricevere un premio di trecento milioni di yen!
Durante la corsa i due incontrano tanti essere misteriosi della tradizione giapponese fino al colpo di scena finale davvero impensabile!
Termina anche il secondo primo episodio della rubrica I love Yuko Osada, prossimo appuntamento tra due mesi!
Ecco gli altri post di questa rubrica:
Questo non mi è mai capitato sotto mano, mi sa che di Osada ho letto solo Toto, di cui ho pochi ricordi 😛
L’ambientazione “in costume” di quel periodo (Meiji, mi pare) mi ha sempre stuzzicato.
Io ho letto tutto quello che è arrivato in Italia e non ce n’è uno che non mi sia piaciuto!
Il Giappone in questo senso è molto particolare con il suo mix di moderno e antico!
I 77 bombay street, cosa hai ritirato fuori!
Potrei ascoltare la voce dell’orso in loop continuo<3
Mi piace molto questo manga (peccato che sia brevissimo anche per i miei standard).
Ho visto su un altro sito la vignetta in cui il coprotagonista si rivela ❤
Il “mi piace” è per la sigla 😁
Mi attira più la seconda, la yakuza la adoravo ai tempi di Sanctuary e la preferisco più con tonalità realistiche. È più avventurosa e quindi affine ai miei gusti, peccato solo per le 16 pagine.
Sono fiero di quella sigla, devo ammetterlo! XP
In effetti anche la seconda storia avrebbe poteva essere sviluppata un po’, sarebbe stata molto divertente!
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