Manga a Caso! – Outlaw Star

Torna Manga a Caso!, la rubrica in cui parlo di manga vecchi e poco conosciuti che, spinto dalla curiosità, ho acquistato completamente a caso.

Ah, i manga di cui vi parlerò non saranno presentati in ordine cronologico ma completamente a caso, per restare fedeli al nome della rubrica.

Stavolta parliamo di Otlaw Star, e per farlo dobbiamo tornare indietro nel tempo fino all’anno 2000!

Clicca sulle immagini per ingrandirle… stavolta sono fatte davvero male e ci sono un sacco di dita!

Come promesso nel primo post della rubrica, dedicato a Ryu Knight, oggi vi presento di un altro manga di Takehiko Ito, il più famoso (almeno in Giappone) Outlaw Star, pubblicato in Italia da Planet Manga in sei volumi da 96 pagine al prezzo di 3500 lire l’uno, da gennaio a novembre del 2000.

Outlaw Star, a differenza del suo predecessore, è diretto a un pubblico più adulto, lo si capisce fin dalle prime pagine in cui vengono mostrate donnine nude (che qui non vedrete, birbantelli!), sparatorie e scene violente. Le vicende si svolgono nel futuro, in un epoca chiamata Towards Star, in cui i viaggi nello spazio sono ormai una realtà quotidiana e i pirati sono tornati all’attacco per derubare le astronavi commerciali che viaggiano lungo le rotte stellari.

Protagonista della storia è Gene Starwind, un giovane riparatore che lavora anche come guardia del corpo. È il miglior pistolero del pianeta ma ha un grandissimo difetto: in presenza di una bella donna perde completamente la testa!

Insieme a lui c’è Jim Hawking, un piccolo genio dei computer che supporta, o più che altro sopporta, Gene in qualsiasi occasione, soprattutto perché convinto che prima o poi farà qualcosa di grandioso.

L’incontro con Hilda, la piratessa più pericolosa dello spazio, costringerà i due amici a invischiarsi in una situazione misteriosa e molto pericolosa.

Hilda ha con se una strana valigia… ebbene sì, devo sempre fermarmi sul più bello per non fare spoiler!

Anche se si parla di pirati, Outlaw Star ha un ambientazione tipicamente western con i suoi scontri per le strade tra pistoleri e i bar che sembrano saloon.

Anche gli abiti dei personaggi ricordano molto quelli indossati nel selvaggio west. E a proposito dei personaggi, tutti sono molto interessanti, comprimari compresi, anche quelli che appaiono in pochissime vignette ma che riescono a incuriosire subito il lettore.

Lo stile di disegno è molto particolare: lo stile dei personaggi è sporco, a volte impreciso (tranne quando si tratta delle donnine nude, quelle sono precisissime), molto dinamico…

… quello degli sfondi, del paesaggio e delle astronavi è invece preciso, dettagliato, evocativo, creando così un contrastato molto interessante.

Anche in questa sua opera Takehiko Ito riempie i volumi con tante schede informative su personaggi, veicoli, luoghi, piene di schizzi preparatori, dimostrando anche stavolta quanto studio ci sia dietro ai suoi lavori!

Un manga molto intrigante, pieno d’azione e mistero… mi sono divertito davvero tanto a rileggerlo!

Il difetto più grande? Quella presentata in questi sei volumi viene definita da Planet Manga come prima serie e termina con un cliffhanger gigantesco, di quelli che ti lasciano con la voglia di sapere subito cosa succederà in seguito… anche se un seguito non esiste!

Perché ci hai fatto questo Takehiko? Perché? Outlaw Star aveva delle grandi potenzialità! Hai forse pestato i piedi a qualche pirata spaziale?

Vabbè, consoliamoci con la risposta alla fatidica domanda: perché l’Orso di tanti anni fa ha acquistato questo manga? Per tre motivi: l’autore già conosciuto, la pubblicità sull’ultimo numero di Ryu Knight, le donnine nud… no no aspè, volevo dire le astronavi, LE ASTRONAVI!

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11 risposte a Manga a Caso! – Outlaw Star

  1. Johnny Cornerhouse ha detto:

    Che belle dita che hai!

  2. DeathEndorphin ha detto:

    Lo avevo comprato anche io!!

  3. rikynova83 ha detto:

    Il disegno non mi entusiasma, dovrei vedere quello delle donnine XD
    a parte gli scherzi, interessante l’ambientazione western-spaziale.

  4. Conte Gracula ha detto:

    Il protagonista era di un antipatico! Una specie di Dark Schneider senza poteri, và…

    Riguardo alla discrepanza personaggi/sfondi, forse i secondi erano opera degli assistenti.

    • Orso Chiacchierone ha detto:

      Vero, in effetti è uno dei pochi protagonisti che sembra creato apposta per non essere amato! Dark Schneider (anche se ahimè ho letto pochissimo su di lui) era un mito!
      Probabilmente sì, come sempre gli sfondi non saranno opera sua anche se dagli schizzi preparatori si vede che le due indicazioni devono essere state davvero molto precise.

  5. mikimoz ha detto:

    Anche io per Ryu Knight, che però era decisamente più bello anche come concetto!
    Outlaw Star mi fece schifissimo XD

    Moz-

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