Durante e dopo la mia vacanza a Barcellona mi sono ripetuto più volte che, appena tornato a casa, avrei dovuto scrivere subito un post di resoconto così da descrivere perfettamente tutte le sensazioni e le emozioni provate in quei sei giorni.
Sono tornato il 22 settembre, oggi è il 22 ottobre. Mi sa che non ho ancora ben chiaro il significato della parola subito.
Eppure devo ammettere che ciò che ho provato a Barcellona è ancora vivo in me. Probabilmente perché non me lo aspettavo.
Sono partito con un po’ di dubbi ma mi sono dovuto ricredere: Barcellona è una città stupenda, un misto di storia, cultura, divertimento e modernità.
Ovunque mi girassi c’era un particolare, magari piccolissimo, che mi ha lasciato a bocca aperta.
Ho avuto molto tempo per visitarla e ho avuto così l’occasione di vedere posti meno famosi che solitamente non vengono consigliati ma che, almeno per me, hanno lo stesso fascino e la stessa bellezza dei monumenti e delle opere più importanti.
Uno tra tutti, il Monastero di Santa Maria de Pedralbes. Benché sia una delle fermate del City Tour, è visitato da pochissime persone. Quando ho avuto la guida del tour tra le mani, ho subito notato questa fermata e sono riuscito a convincere i miei compagni di viaggio a fermarsi lì proponendo la sosta pranzo davanti al Monastero per poi raggiungere successivamente il Camp Nou (per gli uomini) e la Avinguda Diagonal, piena di negozi (per le donne).
Non se ne sono pentiti. Il Monastero è affascinante, regala tranquillità e pace ma anche qualche sorpresa, come i diorami nascosti in uno dei magazzini del seminterrato.
Il City Tour costa un po’ ma ne vale la pena, soprattutto se si hanno pochi giorni per visitare la città. Abbiamo fatto il giro il secondo e il terzo giorno, un giorno lo abbiamo dedicato allo shopping e gli altri tre per visitare i posti che non abbiamo visto durante il tour.
I tanti giorni a disposizione ci hanno permesso di goderci appieno tutti i luoghi visitati. Preparatevi a un elenco lunghissimo (in ordine più o meno cronologico): Plaza d’Espanya, Parc de la Ciutadella, lo Zoo, il Montjuic e il suo castello, il monumento a Cristoforo Colombo, Port Vell, Port Olimpic, Placa de Catalunya, Casa Battló, la Pedrera, Sagrada Familia, Parc Güell, il già citato Monastero di Pedralbes, Pevellons Güell, il Camp Nou, la Rambla e la Rambla del mar, il quartiere Raval e Gràcia, Tibidabo e Temple de Sagrat Cor, la Monumental, mercato de La Boqueria, Arc de trionf, la Catedral.
Ok, io posso anche fare un elenco delle cose viste ma, come dicevo, c’è qualcosa da vedere ovunque. Un esempio? Nel quartiere Raval, considerato poco sicuro, si possono vedere il Gatto di Botero, la Biblioteca de Catalunya e dei bellissimi murales che, per i poco attenti, potrebbero sfuggire alla vista anche se occupano l’intera facciata di un edificio!
Ma la cosa che più mi ha stupito è stato vedere Casa Battló e Casa Milà ( chiamata Pedrera perché la facciata esterna è ricoperta di pietra grezza) immerse completamente nel contesto urbano della città. Sì insomma, sono in fin dei conti dei palazzi, ma pensare che ci sono persone che si affacciano al balcone e vedono il cortile interno di Casa Battló mi ha, boh, affascinato.
Come mi ha affascinato passeggiare nel Parc Güell in cui si respira arte ovunque. Il parco ha un cuore, una sorta di museo all’aria aperta, ideato dal grande Gaudí, circondato dal parco vero e proprio, pieno di strutture meravigliose che sembrano nate dalla roccia e di artisti di strada bravissimi e sempre diversi che regalano allegria e serenità.
Non voglio dilungarmi ancora, so che certe emozioni si possono capire solo vivendole.
Voglio chiudere con un consiglio: sono stato a Barcellona i festeggiamenti de La Mercè, la patrona della città. La festa vera e propria è il 24 settembre ma i festeggiamenti durano 3 o 4 giorni, coincidono con un fine settimana e hanno un programma pieno di eventi di tutti i tipi. Io ho beccato per caso un’orchestra che provava davanti alla Cattedrale. Cosa suonava? Temi dai film più famosi.
Imperdibili sono gli eventi tradizionali: balli tradizionali, i Castellers, le torri umane (uno dei momenti più emozionanti di tutto il viaggi, devo ammetterlo!) e i Correfocs. Un po’ di video perché dovete assolutamente vederli!
(scusate per la qualità ma per caricarli in HD ci avrei messo ore!)
Insomma, se non si è capito, vi consiglio vivamente, se non lo avete già fatto… ma anche se lo avete già fatto e vi siete persi questa fantastica festa, di visitare Barcellona! E di mangiare a Barcellona: paella, sangria, crema catalana, tapas… serve dire altro?
Vi lascio un po’ di foto, poche delle quali mostrano i monumenti più famosi della città. Quelli potete trovarli ovunque!
Quante belle cose! Sicuramente una vacanza culturale, ma a giudicare dagli scatti finali hai trovato anche il tempo per riposarti… e rifocillarti!
Mi piace molto l’Arc de Trionf con quella luce calda e il monastero sembra il top per passare una mezzoretta di pace durante una dura giornata di vagabondaggio. Hai reso bene l’idea del tuo viaggio, o almeno a me sembra così!
Città veramente poliedrica e affascinante!