E continuiamo a parlare delle mie Cose Consumate.
A cosa mi riferisco? A quelle cose che, per un legame affettivo, continuiamo a usare anche quando si sono consumate, appunto.
Imparare a cucire per me è stato una necessità: quando sei fuori casa per 10 giorni per un campo Scout e ti si buca un calzino non puoi né comprarne un paio nuovo né chiedere a tua madre di ricucirlo.
Quello che ho potuto chiedere a mia madre quando sono tornato a casa dopo il mio primo campo nel 1998 è stato di insegnarmi.
Da allora, quando sono fuori casa, ho sempre con me due rocchetti di filo, uno bianco e uno blu, e qualche ago.
Portate con voi sempre più di un ago perché se ne perdete uno in un pagliaio e dovete cercarlo, beh, sarà molto molto difficile e impegnativo e snervante e mannaggia alla miseria.
Perché filo bianco e blu? Il bianco sta bene con tutto, il blu perché i calzini dell’uniforme Scout sono blu.
Anche adesso ho molti calzini di colore blu (ma non sono gli stessi degli Scout, lo giuro!) quindi il filo blu va ancora bene… però oh, se si buca un calzino verde non è che faccio storie… e poi blu e verde stanno bene insieme, vero? Vero?
Imparare a cucire mi ha aiutato non solo con i calzini ma anche con pantaloni lunghi e strappati, magliette bucate sotto le ascelle (non facciamo battute facili, eh!), lavori vari e persino con delle scarpe. Ebbene sì, giuro che una volta ho cucito anche delle scarpe che mi si sono tagliate poco dopo averle comprate… non mi andava di spendere di nuovo quei soldi, ecco la verità!
Ah, imparare a cucire mi ha aiutato a fare anche questa cosa qua.
E poi… scusate, ho perso il filo del discorso. E pure l’ago… che è finito in quel pagliaio! NOOOOO!
P.S.: inviatemi descrizioni, riflessioni, storie, foto sulle vostre Cose Consumate e io scriverò un post tutto per voi!
Lo avevo anche io il kit da cucito^^
(Mai usato, non faccio la sarta :P)
Comunque significa che hai mutande blu o bianche.
Moz-
Bianche sì, blu in effetti no… XD
Bravo! Io non ho mai cucito nulla a parte le mie dita! Mettevo l’ago nel sito e facevo nodo con il filo. Se saltano i bottoni li tengo li finché non vado da mamma. È una delle poche cose di casa che non so fare!! E pensare che da bambina ho fatto a maglia un maglioncino per Cicciobello
Vero? Brava! 🙂
La cosa delle dita la facevo anche io! XD
Mi ricordo una volta che agli scout dovevo fare la prova di cucito. Un capo scout mi aveva chiesto di cucirgli una medaglia e l’ho fatto. Il problema fu che gli avevo pure cucito le cinquantamila lire dentro. Da quel momento mi affido a una sarta.
In effetti cinquantamila lire per una medaglia è un po’ troppo! 😛
Abbiamo un passato comune!
Diciamo di sí, anche se tu mi sembri piú entusiasta di me sul tuo passato da scout. Io odiavo gli scout, soprattutto odiavo gli altri scout. Odiavo anche il nostro capo scout, che era particolarmente interessato a fornicare con le guide. Naaah, pessima esperienza. Arrivai alla seconda classe e poi lasciai stare.
Io ho fatto un percorso più lungo, da esploratore a capo, più o meno 10 anni.
Purtroppo ciò che può cambiare completamente la propria esperienza è proprio la capacità, la competenza e gli intenti dei capi. In questo sono stato molto fortunato ma, come nel tuo caso, non sempre è così.
Parli con una che molte volte nel kit da viaggio si porta l’ago, ma non il filo! Una meraviglia!!
Ma come! XD
I miei sono “kit” strani confermo!
Invidia, è una cosa che devo imparare da tempo ma che continuo a rimandare 😛
Ci vuole sono un po’ di impegno. E, almeno all’inizio, un ditale! XD
Ciao! Piacere, io sono Stella. Questo è primo tuo post che leggo e mi piace molto! Bella questa idea delle cose consumate.. Io non so cucire ma la mia
Nonna mi insegna a fare la maglia.. È da anni che dopo due giri abbandono il lavoro però. Ora vado a leggere altri tuoi post! A presto!
Piacere mio! Sono contento che post ti piaccia!
Grazie per la visita e il commento e… ci rivediamo! 😉