Cose Consumate – La radiosveglia (che non è mia)

E continuiamo a parlare delle mie Cose Consumate.

A cosa mi riferisco? A quelle cose che, per un legame affettivo, continuiamo a usare anche quando si sono consumate, appunto.

(finalmente siamo tornati ai post senza pubblicità occulta!)

Se Orso dovesse raccontarvi di quando quella radiosveglia è stata messa lì, sul quella specie di comodino lunghissimo che non è un comodino e che sta alle spalle del lettone dei suoi genitori, beh, non potrebbe farlo. Non se lo ricorda.

La radio

Eppure ricorda bene i pomeriggi passati su quel lettone ad ascoltare la musica uscire fuori da quella radiosveglia. I pomeriggi d’Autunno, i pomeriggi di Primavera, i pomeriggi d’Estate… no, i pomeriggi d’Inverno no, proprio non li ricorda.

A volte, di ritorno da scuola e nell’attesa dell’arrivo di suo padre e sua sorella per il pranzo, si stendeva su quel letto e pensava, rifletteva, scriveva con la mente, mentre la musica suonava quasi in lontananza.

Poi dlin dlon, click, sbam, uè uè, e il silenzio, che silenzio non era, spariva.

C’erano giorni in cui Orso non vedeva l’ora di tornare a casa per potersi levare le scarpe, buttarsi, tuffarsi, tra quelle coperte morbide e accendere quella radiosveglia per cercare le canzoni ascoltate il giorno prima di cui magari nemmeno conosceva il titolo. Quante volte non le trovava, quante volte ne ascoltava di nuove e se ne innamorava.

E quante volte ha sentito, alle sette del mattino, partire la musica per la sveglia. Quando la canzone era quella che aveva cercato per tutto il giorno precedente, la giornata che stava iniziando era sempre una buona giornata.

Eppure capitava che la radio partisse anche la domenica mattina e lui, di scatto, si alzava dal letto per andare a spegnerla e poter così sonnecchiare un altro po’.

Ora quella musica alle sette del mattino non la sente più. Forse per il sonno pesante o forse semplicemente perché non ce n’è più bisogno.

Orso non lo sa. Ma forse un giorno avrà una radiosveglia tutta sua e ripenserà a quei pomeriggi Autunno, quei pomeriggi di Primavera, quei pomeriggi d’Estate… ma ai pomeriggi d’Inverno no, quelli proprio no.

P.S.: inviatemi descrizioni, riflessioni, storie, foto sulle vostre Cose Consumate e io scriverò un post tutto per voi!

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31 risposte a Cose Consumate – La radiosveglia (che non è mia)

  1. ‘azzarola che radiosveglia da battaglia…ci credo che ci sei affezionato!!

  2. MaestraMiyagi ha detto:

    Che post malinconico…mi ha messo addosso la saudade. Con tutto che io le radio sveglie le ho sempre odiate! XD
    Però chi non ne aveva una simile in camera dei genitori…
    La mia preferita era ovviamente la mia…quella di topolino (che era solo sveglia, senza radio)…gli alzavi il camino per inserirla e la mattina lo abbassavi alla velocità di Karate Kid. Le lancette fluorescenti ti mostravano l’orario al buio… *sospiro*

  3. marco ha detto:

    Ce l’avevamo pure noi una in casa uguale uguale a quella!

  4. Mi hai fatto ripensare ad un vecchio stereo…forse uno Sharp credo, che era della mia madre e che io ho distrutto durante la mia adolescenza a furia di ascoltare la radio e registrare cassette. Ricordo che a volte chiamavamo alla radio per farci passare le nostre canzoni preferite…

  5. fra3fra ha detto:

    Orso Orso….. io la uso ancora la radiosveglia!!! La adoro anche se il più delle volte si accende su qualcosa che nemmeno mi aggrado poi molto ma è sempre un terno al lotto in cui se si accende con una canzo che mi piace, vinco!!! Anche il mio papà si sveglia con la radiosveglia, forse per me vuol un po’ dire essere diventata grande….
    Oh Orso… che bel post!!!!

  6. Beata di Luna ha detto:

    La radiosveglia… quanti ricordi, quante emozioni… le mattine di scuola… quel leggero brusio di sottofondo che non riuscivi mai veramente a mandare via…. le giornate a letto con la febbre, i biscotti e la radio accesa… che nostalgia mi hai fatto venire!

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