Straordinariamente di giovedì, torna la rubrica “W la Natura!“, con la quale di solito vi informo circa un evento che si terrà dopo qualche giorno o nel fine settimana che sta per arrivare, così da potervi preparare e organizzare in anticipo.
Gli eventi hanno tutti uno stesso tema: l’amore per la Natura.
Come vi aveva anticipato ieri, oggi non vi presenterò un evento ma un luogo, un luogo conosciuto 13 anni fa a cui sono legati tanti bei ricordi.
Visto che parlerò solo di cose belle voglio partire con l’unica nota negativa: sono rimasto un po’ deluso.
Vedete, sono dell’idea che qualsiasi posto diventi di dominio pubblico venga rovinato così come vengono rovinate le emozioni che si potrebbero provare nel visitarlo. Peggio ancora se quel luogo diventa meta di scampagnate di persone che non sanno rispettare la Natura e gli altri.
Personalmente sognavo da tempo di tornare in quel posto per rivivere emozioni vissute qualche tempo fa, per poter avere quel contatto con la Natura che mi mancava da un po’. Purtroppo così non è stato, o almeno non è stato come lo avevo immaginato. Beh, ecco un buon motivo per tornarci, magari in un periodo diverso.
Bene, terminato il momento tristezza e malinconia e odio l’umanità, passiamo al momento mamma mia quanto è bello immergersi nella Natura pure con altre 320.001 persone che devi aspettare si spostino in massa per goderti un attimo il paesaggio.
Come dicevo, ho scoperto questo posto 13 anni fa, grazie agli Scout: durante il Campo Estivo i capi decisero di portarci per un giorno al fiume Calore dove avremmo fatto giochi in acqua e avremmo cucinato alla trapper. Nel punto in cui ci avevano portato il corso del fiume faceva una doppia curva creando così una sorta di “laghetto”.
Quando sono tornato per la seconda volta il Capo Scout ero io. Ebbi così l’opportunità di avventurarmi un po’ e scoprii posti davvero stupendi: i vecchi mulini diroccati, la cascata e la piccola vasca naturale con l’acqua ghiacciata.
È stato proprio per quella vasca che sono tornato lì ieri. Immergermi in quell’acqua congelata, circondato dalle rocce, dalle foglie verdi, dagli insetti, dal “silenzio”, era stato per me come immergermi completamente nella Natura.
Ecco, ogni volta che torno in quel luogo, mi immergo in quell’acqua e resto lì per un po’… ma poco eh, perché è davvero freddissima! Questa volta però non è stata come le altre… ma non pensiamoci che è meglio!
A tirarmi su sono state le persone che avevo accanto, che mi hanno fatto passare una bellissima giornata e che mi hanno fatto subito dimenticare la delusione per non aver potuto avere il mio momento mistico/spirituale.
Oltre ai bei ricordi mi porto dietro anche un piccola ferita che spero lasci una cicatrice.
Ok ok, ho scritto troppo, passiamo alle foto! Le ho fatte io, quindi se sono brutte non ditemelo.
Il fiume Calore scorre nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La zona dove sono stato si trova a Castelcivita, contrada Cerrina, a pochi chilometri dalle famose Grotte (ne potreste approfittare!). Ci sono tante aree attrezzate dove, con pochi euro, potrete passare una bella giornata.
Basta che non sia il 1° Maggio, Pasquetta o il mese d’Agosto, maledizione!
Siete mai stati in questo posto? Sì? Allora mi aspetto un bel resoconto della giornata! Sarà pubblicato qui, nei post di questa rubrica!
E se volete condividere con gli altri un evento, un’associazione o una località di cui siete a conoscenza e a cui siete affezionati, non esitate a mandarmi tutte le informazioni utili così renderemo partecipi tutti i lettori!
ViVa la Natura, ViVi la Natura!
Bellissima la rubrica oggi, omaggia alla grande l’obiettivo “viva la natura” e quante foto!
Dopo lo scorso articolo non mi aspettavo un post simile – e anche un posto simile! –
Sul fatto di tenere un luogo pubblico piuttosto che privato, io penso che debba essere data l’opportunità sempre di non nascondere le bellezze naturali, né limitare ingressi. Poi sta alla coscienza della gente ovviamente, se rispettare o meno il territorio e l’ambiente, e purtroppo ci sono persone che non lo fanno, capisco la tua amarezza..
In effetti se ci pensi io stesso avrei dovuto non parlarne per preservarlo ma è così bello che non si può non farlo conoscere!
È un controsenso che nasce dal nostro modo di fare.