E continuiamo a parlare delle mie Cose Consumate.
A cosa mi riferisco? A quelle cose che, per un legame affettivo, continuiamo a usare anche quando si sono consumate, appunto.
Sì, parlo di lei, della mia prima e unica bicicletta. Era una mountain bike nera con delle fiamme rosse, cioè nera con delle macchie rosse, cioè nera con delle sfumature rosse… era una mountain bike nera e rossa, davvero bella. Dico “era” perché ora non è più. Proprio per questo, non posso nemmeno mostrarvi una sua foto. Mamma mia che inizio triste.
A proposito di inizio, all'inizio la tenevo sempre dentro casa poi, con il passare del tempo e con l'utilizzo sempre più frequente, ho iniziato (dovrei iniziare a usare dei sinonimi) a lasciarla nel garage pubblico (nel senso che il garage è uno spazio unico, ci sono posti assegnati e non box singoli) del mio condominio. Errore gravissimo, ma lasciamo perdere… sennò il post diventa ancora più triste.
Abbiamo vissuto tante avventure insieme! Ma pure disavventure, eh…
Quando eravamo proprio piccoli piccoli (più o meno) io, Cicala e Canguro (eh, c'abbiamo pure il Canguro… che è mio cugino!) inventavamo tante storie e andavamo avanti e indietro per il vialone davanti casa sparando missili invisibili e sconfiggendo nemici invisibili facendoli esplodere invisibilmente. Eravamo tipo i Power Rangers uniti ai 5 Samurai sopra delle biciclette… potevamo farci un cartone animato. Ora saremmo miliardari. Presumibilmente.
Poi ho iniziato a usare la bici anche per attività fisica (non ridete): per un periodo (mooolto breve), insieme a un mio vecchio amico che non era e mai sarà un animale, mi svegliavo prestissimo e facevo il giro del paese. Tutto questo però non mi ha fatto mai perdere un solo chilo. Inspiegabile ma è così. Si vede che ci tengono a me e vogliono starmi sempre vicini.
Una volta io, Stambecco e Daino, e qui, cioè lì, eravamo già un po' più grandicelli, abbiamo deciso di raggiungere con la bici il luogo in cui si teneva un'attività Scout. Eravamo in uniforme. Era maggio. Ho sudato talmente tanto che al ritorno ho preso la camicia e le ho dato fuoco. Questa cosa potevo anche non raccontarla.
Ma quello che ricordo con più gioia sono le cadute e gli scontri con i muri. Ah no, aspetta, questo lo ricordo con dolore!
Ci piaceva fare la discesa che portava giù al mio garage. Era abbastanza ripida e poi bisognava subito girare per evitare una colonna di cemento armato.
Il problema era che non riuscivo mai a girare al momento giusto.
Se passate dal mio garage, sulla suddetta colonna, vedrete ancora i segni lasciati dal mio naso.
E quelli lasciati dalla ruota davanti della mia povera bici che, se avesse avuto un padrone un pochino più capace, si sarebbe risparmiata tante botte.
Ma, probabilmente, non sarebbe mai stata, neanche per un attimo, una super bicicletta che lancia missili guidata da uno pseudo supereroe con un'armatura che non c'è.
Sono cose che non capitano tutti i giorni.
E poi? E poi la mia bici si è distrutta così, su due piedi. Cioè, su due ruote.
A differenza dei cartoni animati però, non è venuto nessuno a ripararla con la magia o a regalarmene una ancora più potente per poter vivere ancora nuove avventure.
Si poteva fare, certo, ma ci volevano i sordi [cit.].
P.S.: inviatemi descrizioni, riflessioni, storie, foto sulle vostre Cose Consumate e io scriverò un post tutto per voi!
❤ appena ho letto il titolo ho mollato l'aspirapolvere ancora accesa per terra e sono corsa a leggere 😀 mi sono morta dalle risate qui: "Ci piaceva fare la discesa che portava giù al mio garage. Era abbastanza ripida e poi bisognava subito girare per evitare una colonna di cemento armato." 😀
e secondo me comunque quella bici li ha sparati sul serio i missili con in sella un supereroe.. altrimenti come sarebbero potuti esplodere quei nemici?
Già mentre scrivevo il titolo pensavo alla tua reazione! Chiedi scusa all’aspirapolvere da parte mia! 😛
In quel punto sei morta dal risate, io stavo per morire sul serio! XD
Ripensandoci, il mio vero nemico era proprio la colonna e ho fatto esplodere tutti tranne lei! XD
ho ancora dei pezzi di muro nelle mani, e i segni indelebili sul corpo di tutte le cadute prese.
Il sacrificio dei supereroi, qualcuno lo doveva pur salvare il mondo
Certo!
Anche se alla fine non ce l’abbiamo proprio fatta!
Sì, sono un’impicciona, ma dopo aver letto un pezzettino stavo pensando pure io alla Gnagna con gli occhi sbrilluccicanti che leggeva.
Gh.
Ok.
Ora scomparisco.
Non puoi GHare e poi scomparire!
in realtà l’hai risparmiata perchè sennò crollava tutto il palazzo, un vero super eroe anche in questo!
Uè, ma non stai esagerando con i complimenti? 😛
da quando ti ho conosciuto sei diventato il mio preferito ❤
Ci credo che s’è distrutta XD
A forza di prendere la colonna, mi chiedo come ti regga tu ancora in piedi! 😀
Comunque la cosa della camicia bruciata vince.
No cioè.
Non c’ho neanche modo per spiegare quanto io sia morta dal ridere nel leggerla.
Veramente.
Ecco uno dei motivi del perché odio l’estate: brucio tutto il mio guardaroba!
Quelle botte mi hanno reso ciò che sono ora! XD
Hai dato fuoco alla camicia ?!?? : ))