Riflettere sulle riflessioni altrui non è mai un male.
Al contrario, credo sia costruttivo.
Inoltre ti fa sentire parte del mondo, perché significa che ci sei o, quantomeno, che il tuo cervello c’è. Questo per molti, compreso me, è già tanto.
Ieri ho letto il post di un amico e ho ripensato a una canzone che ho scritto per gli Scout un po’ di anni fa, una canzone il cui testo, riletto adesso, mi sembra stupendo.
Credo comunque di non peccare di modestia poiché io non sono più la stessa persona che ne ha scritto le parole.
Nel senso che non sono lo stesso ragazzino pieno di energie, spensierato, fantasioso e spericolato, uno di quelli che può coltivare appieno le passioni perché non ha niente di più importante a cui pensare.
Anche se, per me, a quel tempo lo scoutismo era la cosa più importante.
Scriverò solo le strofe della canzone, perché il ritornello in pratica fa solo così:
Uacciuà, uacciuà, uacciuà, uacciuààà.
Insomma, non dice niente.
Non è vero, in realtà dice molto.
Dice che hai voglia di cantare.
E dice che hai voglia di cantare le parole di quella canzone, perché le senti tue.
Le parole sono queste:
Quando siamo soli un fiume sembra un mare
ma i nostri orizzonti riusciremo a superare.
Quando siamo insieme le montagne son pianure,
sulla nostra strada miliardi di avventure.
Siamo quelli che un giorno hanno promesso
ed il nostro sogno resterà sempre lo stesso.
Se la vita ci darà delle difficoltà
noi le affronteremo uniti in comunità.
E poi amiamo Dio e pure la Madonna,
amiamo Dio ed anche Gesù.
E lo Spirito Santo non lo dimentichiamo perciò alziamo la mano e insieme preghiamo così.
Fondamentalmente il testo si basa su alcuni concetti che, a quel tempo, io e i miei fratelli Scout scegliemmo come punti di riferimento.
Strada.
Promessa.
Sogno.
Comunità.
Fede.
Analizzando oggi quei punti di riferimento, riferiti, appunto, a me, devo dire che tante cose sono cambiate ma altre non cambieranno mai.
Per esempio di Strada ormai ne faccio poca, pochissima, ma ho ancora una grande Comunità che mi circonda (molte delle persone che ho accanto facevano parte anche di quella Comunità di qualche anno fa); ho tanti Sogni ma ho smesso di inseguirli e la Fede… lasciamo perdere.
Poi c’è quel “Promessa“.
Non sono uno di quelli che dice che è stato scout una volta e lo sarà per sempre, perché attualmente non sono uno scout come si deve (non del tutto).
Ma la mia promessa è sempre stata quella di diventarlo ancora una volta.
Quando riuscirò a tornare nel mio bosco, nel mio gruppo, allora potrò tornare a cantare quella canzone.
E quando lo farò non avrò più in bocca il sapore della malinconia.
N.B.: ringrazio Castoro Giocherellone per avermi fatto riflettere. E avermi ricordato che ho un cervello!
Inizialmente leggendo solo il titolo del post credevo fosse uno starnuto torrese(ahah).La canzone ha un bel testo e devo dire che ho notato che l’essere stato/i scout segna molto le persone.Scusa la mia ignoranza ma esistono scout laici?
Effettivamente l’essere scout è un’esperienza formativa nonché molto bella.
Ovviamente dipende come viene vissuta: a mio avviso non va presa come un passatempo.
Un’associazione scout laica è il CNGEI:
http://it.wikipedia.org/wiki/Corpo_Nazionale_Giovani_Esploratori_ed_Esploratrici_Italiani
Anche a me piace accorgermi di essere vivo. Non apprezzo molto lo scoutismo come filosofia di vita, in quanto si è lasciato assoggettare da strateghi politici/religiosi. Tuttavia rispetto profondamente chi ne fa parte.
Un saluto da Lordbad, di Vongole & Merluzzi, che tu possa ritrovare al più presto la tua strada promessa 😉
In effetti lo scoutismo dovrebbe essere visto nei piccoli gruppi di paese, in quelli dove puoi ancora trovare capi scout fedeli al vero essere scout.
Purtroppo non sempre è così.
Ricambio il saluto… e sappi che vi sto facendo anche un po’ di pubblicità al di fuori del “mondo internet”!
Vongole & Merluzzi è geniale!
Essere scout non è solo fare le riunioni, andare a messa o fare in “Natale scout”…
Essere scout è un modo di vivere, di rispettare il prossimo in quella che io considero la “vita reale” al di fuori del gioco (seppur costruttivo) della vita all’interno di una comunità.
Essere scout è essere leali, aiutare il prossimo, rispettare la natura ecc ecc ogni giorno, in ogni occasione…
Ogni giorno, in ogni occasione… ma non è così! Per questo che non mi sento scout del tutto!
L’essere scout è uno stile di vita……
A volte però qualcuno lo dimentica… tipo me.
haha vorrei fare una battuta politica, ma mi astengo, dato gli ultimi risvolti della cronaca!!
In effetti non ho mai fatto parte degli scout, ma un anno dell’ACR. Ora la mia testa non riuscirebbe a sostenere un impatto del genere. Mi piace il volontariato, ma non per la mia fede. Ma per la fiducia che ho per le persone!
Saluti dai marinai di wp!
Sono ben accette anche le battute politiche! 😉
Già il fatto di avere fiducia nelle persone ti rende un pò scout!
Un saluto, come già fatto sopra, a tutta la ciurma!
Aspè… se mi viene in mente deteriminati contesti in cui canticchiavamo quella canzone… nessuno di noi aveva un cervello! Ed era fantastico!!! 😛 Ehehehehehhehe
E fidati, non è solo una citazione, scout una volta scout per sempre! Lo scoutismo si vive in varie forme, prendi la tua vita ora e dimmi se SERVIRE non è uno dei valori su cui hai GIURATO!!! 😛 (Ed è solo un esempio)
E ben detto (o benedetto), la politica e i partiti non riguardano i piccoli gruppi scout, fosse per me eliminerei quella parte di fede e politica dal movimento, perché la reale forma dello scoutismo è il vivere a contatto con la natura e in fratellanza con il prossimo, condivisione reale (NO FACEBOOK!!!) di strada, emozioni ecc… Ma ahimè, l’AGESCI ha un patto associativo che ogni capo deve seguire, ma per i ragazzi questo ed altro! 🙂
Lo dissi anche io su un post, non è possibile definire lo scoutismo, si può solo vivere! Sperando di coglierne pienamente la vera essenza, magari con l’aiuto di buoni e pazzi amici! 🙂
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